MAMbo | Nuovo Forno del Pane | 13° Spazio | 2020-2021

MAMbo | Nuovo Forno del Pane 

13° SPAZIO | 2020-2021

Il progetto il Nuovo Forno del Pane, con i suoi 12 spazi messi a disposizione di altrettanti giovani artisti all’interno della Sala delle Ciminiere del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, ha aperto la tredicesima opportunità di lavoro creativo condiviso.

L’iniziativa denominata 13° SPAZIO, è riservata a un’allieva dell'Accademia di Belle Arti di Bologna selezionata tramite un avviso pubblico, che si occupa di pratiche multimediali; si tratta di un progetto, curato da Federica Patti e sostenuto dalla Fondazione Zucchelli con un incentivo di euro 2.000,  rivolto a studenti e studentesse iscritti, all’atto della domanda, ai Corsi Biennali di Secondo Livello Specialistici o diplomati successivamente al 1° gennaio 2019.

Massiel Leza è l'artista selezionata da una giuria di esperti interni al MAMbo, presieduta da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del Museo, che, da settembre 2020 a metà febbraio 2021,  andrà a aggiungersi ai 12 artisti che già lavorano negli spazi del Nuovo Forno del Pane.

Il Nuovo Forno del Pane si propone di esplorare le relazioni che si genereranno in uno spazio condiviso anche grazie all'ideazione di un public program che metterà in contatto l’attività delle artiste e degli artisti con la realtà cittadina attraverso momenti di studio visit, dialoghi, open studio, restituzioni pubbliche delle opere prodotte e dei progetti portati a termine, incontri, lezioni e presentazioni, secondo le modalità consentite durante la fase post-emergenziale.

Logo Nuovo Forno del Pane

Giovedì 13 maggio, dalle ore 11

ID Memento. Screening online

Giovedì 13 maggio a partire dalle ore 11, il sito della Fondazione Zucchelli ha trasmesso – in prima visione – l'opera video realizzata da Massiel Leza durante la residenza presso il MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, nell'ambito del progetto 13° Spazio, a cura di Federica Patti.

 

Massiel Leza, ID Memento, pittura digitale e video, 25.51 min, 2021.

Giovedì 13 maggio, on demand per 24 ore a partire dalle ore 11, sul sito della Fondazione Zucchelli è stato trasmesso in prima visione ID Memento, l'opera video realizzata da Massiel Leza durante la residenza all'interno del Nuovo Forno del Pane presso il MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, nell'ambito del progetto 13° Spazio a cura di Federica Patti, volto a sostenere il percorso di un* giovane artista proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e a promuovere la ricerca e la produzione dei linguaggi multimediali digitali nell’arte contemporanea.

Selezionata da una giuria presieduta da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo, Massiel Leza (Madrid, 1990) ha sviluppato una ricerca sul tema dell'identità e del ritratto ai tempi di Internet, ponendosi una domanda: in che modo le tecnologie contemporanee condizionano la rappresentazione del sé? Lasciandosi guidare dall’intuito ma allo stesso tempo facendo proprio un procedimento formale tipico del metodo algoritmico, Leza sceglie i soggetti dei suoi ritratti in maniera del tutto casuale, attingendo unicamente ai dati trovati sui rispettivi profili social, per poi approfondire la loro conoscenza attraverso una serie di domande analoghe a quelle che si possono trovare nei moduli di iscrizione online.

Come afferma la curatrice Federica Patti, "ogni tappa di questa lenta esplorazione è marcata da un ritratto digitale low, realizzato questa volta a mano su tavoletta grafica, ogni volta con una restituzione estetica evanescente, nebulosa come l’apparizione di un ricordo lontano. Ispirandosi sia alla tradizione millenaria del ritratto tradizionale che alla poetica crossmediale di artisti quali Mario Klingermann e Zach Blass, la finalizzazione della ricerca artistica di Leza prevede la collaborazione con gli artisti LOREM e Kamilia Kard, per la declinazione del metodo e dei ritratti anche come morphing video e filtri Instagram".

Si ringraziano i partecipanti: Bibi Bellini, Cristina Principale , Giorgia Giò Resca , Imma Bacceliere, Janna Carioli , Luana Bastoni, Karin Andersen, Maila Quaglia, Maria Chiara Wang, Mario Ruffini, Massimiliano Martinelli, Neue Christopher Johnson , Osvaldo Panaro, Simona Larghetti, Tommaso Felicetti, Ugo Cornia, Valentina Orioli.

Il 13° Spazio è realizzato in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Bologna, con il sostegno della Fondazione Zchelli.

A sinistra, Massiel Leza, Autoritratto, 2019, acquerello digitale, stampa carta usomano, 180 x 140 cm. Courtesy l'artista. A destra, ritratto dell'artista. Photo: Luca Bolognese.

 

MEMENTO

 

La scelta è composizione.[1]

 

Protagonista dei nostri tempi in ambito di cyber security e profilazione marketing, la face detection è una tecnica biometrica di identificazione e riconoscimento, che procede paragonando il volto umano a un pattern, descrivendolo e identificandolo in base a diversi punti visivi nodali.

Il successo dell'attuale industria della biometria risiede nella sua promessa di misurare rapidamente un'identità oggettiva, veritiera e fondamentale partendo dalla superficie di un corpo: un sistema algoritmico “mappa” l’area con tecniche 2D e 3D, vede in digitale, descrive e riconosce un volto a partire da elementi associabili a caratteristiche fisiognomiche. Il viso è sempre stato architrave per definire l’individuo. Ma quanto dice di noi una raffigurazione multimediale oggi? In che modo le tecnologie contemporanee influiscono sulla rappresentazione del sé, sul ritratto (figurativo e narrativo) che ognuno presenta alla propria comunità di riferimento?

Per il 13° spazio del Nuovo Forno del Pane, la colombiana Massiel Leza sviluppa una ricerca sul tema dell'identità e del ritratto ai tempi di Internet; i suoi lavori sono il risultato finale di un processo creativo molto personale, realizzato a partire da un’indagine visiva e relazionale, attraverso quello che lei stessa chiama "transito mentale" delle informazioni acquisite.

Scegliendo un utilizzo singolare e positivo degli strumenti digitali più comuni, assecondando un metodo ibrido fra spontaneità intuitiva e processualità simil algoritmica, Leza seleziona casualmente su Internet candidati da ritrarre: dapprima basandosi esclusivamente sulle informazioni da questi postate sui propri profili social - seguendo come un detective il flusso metanarrativo di dati, immagini, link, luoghi, canzoni, ricordi; successivamente entra in relazione diretta e virtuale coi soggetti per sottoporli ad un’intervista serrata, mutuata dai classici form di iscrizione online e condita con cenni e curiosità personali[2].

Ogni tappa di questa lenta esplorazione è marcata con un ritratto digitale low, realizzato questa volta a mano su tavoletta grafica, ogni volta con una restituzione estetica evanescente, nebulosa come l’apparizione di un ricordo lontano: 5 rappresentazioni per ogni persona - numero volutamente non sufficiente affinchè un algoritmo possa imparare a riconoscere i tratti salienti di un singolo e associarli alla sua immagine - realizzati con Clip Studio Paint della Wacom, poi leggermente ritoccati con Photoshop.

“Per valorizzare il carattere, le sfumature, le espressioni, ovvero la singolarità di ogni opera, nella mia pratica pittorica digitale approccio un utilizzo dei software volutamente erroneo, al contrario: infatti non realizzo i dipinti per strati, ma mischio tutto in unico livello per ricreare schizzi e imperfezioni simili a quelli della tecnica analogica. Mi obbligo in pratica a dipingere erroneamente anche qui, come faccio di solito: su carta non seguo la norma che insegna a lasciar asciugare le superfici prima di aggiungere i dettagli, ma approfitto dell’umidità per aggiungere e sbavare tutti i tratti dei volti. Digitalmente allora non utilizzo i livelli solitamente predisposti dai software di pittura per separare gli strati, intervengo invece su un unico ambiente - scelta che rende il procedimento di creazione unico, meno controllabile e più lungo del previsto.”

Ispirandosi sia alla tradizione millenaria del ritratto che alla poetica crossmediale di artisti quali Mario Klingermann e Zach Blass, la finalizzazione della ricerca ha visto il confronto con gli artisti LOREM e Kamilia Kard, per la declinazione del metodo e dei ritratti anche come clip video e filtri Instagram. Lo smartphone è protagonista totemico della composizione finale dell’opera: è lo strumento per la creazione dei piccoli morphing-ritratti (con l’applicazione Face Morph per Android), è il formato compatto e verticale che caratterizza la presentazione video. Ma è soprattutto la chiave per l’interconnessione pervasiva alle community di riferimento: è lo specchio nero che quotidianamente interroghiamo per scattare un selfie, riconoscerci, ritrovare e costruire vecchie e nuove identità e rappresentazioni, reali e virtuali.

 

Federica Patti

Curatrice

 

http://nuovofornodelpane.it/artisti/massiel-leza-13-spazio/

https://massipaul.wixsite.com/ilmiosito

https://www.facebook.com/massi.l.p.9

https://www.instagram.com/massielleza/?hl=es

 

 

 

10 maggio 2021

[1] Cit. Italo Zuffi.

[2] Alcune richieste si ispirano a domande che Massiel stessa si è vista sottoporre durante il lungo iter burocratico cui è stata sottoposta per l’acquisizione del permesso di soggiorno in Italia.

 

 

Finissage

Nuovo Forno del Pane Breaking Bread speciale Finissage in collaborazione con NEU Radio

sabato 27 febbraio 2021 dalle h 15.00 diretta streaming su www.neuradio.it

Si avvia a conclusione l'esperienza negli spazi del MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna per la comunità creativa del Nuovo Forno del Pane. 
Dopo un avviso pubblico lanciato a maggio 2020 per la selezione di 12 artiste e artisti cui affidare altrettante sezioni della Sala delle Ciminiere, l'aggiunta del 13° SPAZIO e di una tredicesima artista, l'insediamento a partire da luglio e sette mesi di vita, lavoro, produzione di opere, progetti individuali e condivisi, il gruppo che si è creato negli spazi del museo, generando un’esprienza unica, lascerà la Sala delle Ciminiere dopo il 28 febbraio 2021.

Per salutare gli artisti, il pubblico e i partner che hanno reso possibile la riuscita del progetto, sabato 27 febbraio 2021 a partire dalle h 15.00 si terrà Breaking Bread speciale Finissage in collaborazione con NEU Radio, evento on line che ripercorrerà i momenti salienti attraverso le voci di Roberto Grandi (presidente Istituzione Bologna Musei), Lorenzo Balbi (responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei e direttore artistico del MAMbo), Caterina Molteni e Sabrina Samorì (curatrici del Nuovo Forno del Pane).

I relatori toccheranno diversi argomenti per offrire al pubblico una narrazione dell’articolata, originale ed esaltante vicenda vissuta nei mesi scorsi, presentando anche esiti e produzioni che rimarranno a documentare il progetto:

Nuovo Forno del Pane – A Logbook (Edizioni MAMbo, 2021)
è un catalogo e un diario di bordo. Il libro, a cura di Caterina Molteni, include saggi di approfondimento, testi di Federico Campagna, Gianluca Didino, Lisa Robertson e Italo Zuffi (ospiti del Public Program), schede degli artisti e una ricca selezione di materiale fotografico e di documenti inediti che ricostruiscono i mesi di lavoro condiviso da Ruth Beraha, Paolo Bufalini, Letizia Calori, Giuseppe De Mattia, Allison Grimaldi Donahue, Bekh- baatar Enkhtur, Eleonora Luccarini, Rachele Maistrello, Francis Offman, Mattia Pajè, Vincenzo Simone, Filippo Tappi e Massiel Leza nel contesto del 13° Spazio. Il volume, 192 pagine, in vendita a 20 euro, è stato realizzato da Edizioni MAMbo.

Nuovo Forno del Pane. Il futuro?

Il finissage sarà un'occasione anche per confrontarsi su un possibile futuro di questa esperienza, nata dalla reazione del Comune di Bologna, dell'Istituzione Bologna Musei e del MAMbo alla situazione totalmente inedita generata dalla pandemia. Il museo ha temporaneamente cambiato la funzione delle sale museali dedicate alle mostre temporanee, da spazi espositivi a luoghi di produzione interdisciplinare, ponendo l'attenzione sui processi di formazione e produzione artistica e mettendosi al servizio della comunità creativa della città. È possibile immaginare un proseguimento in altri spazi, che possano ospitare studi d'artista ed essere un punto di riferi- mento per tale comunità? Come si può ancora sviluppare la collaborazione con NEU Radio che ha dato e continua a dare voce al tessuto artistico bolognese?

I partner del Nuovo Forno del Pane

Un progetto articolato, complesso, che ha assorbito e al contempo generato tante energie non sarebbe diventato realtà senza una rete di soggetti sostenitori: il Nuovo Forno del Pane è stato possibile grazie al supporto del main partner UniCredit e ai partner Gruppo Hera, Gruppo Uni- pol, IMA. Ha avuto la curatela di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì.

Il 13°SPAZIO si è realizzato in collaborazione con e con il supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna e Fondazione Zucchelli, con la curatela di Federica Patti.

Durante il finissage radiofonico, gli interventi parlati saranno intervallati da alcune tracce so- nore prodotte dagli artisti del Nuovo Forno del Pane e parzialmente andate in onda lo scorso 19 dicembre su RAI Radio 1, nella trasmissione Te la do io l'arte di Nicolas Ballario.

Al termine della narrazione del progetto, dalle h 16.30, sarà dato spazio alla musica con un nuovo episodio di RADIO SHOWCASE, il format concepito per promuovere via radio nuove uscite musicali restituendo loro una dimensione performativa, grazie alla diffusione in streaming di concerti in forma ridotta, ospitati negli studi del MAMbo.

Sabato 27 febbraio sarà la volta di BAD UOK, la formazione di jazz sperimentale che vede Leo- nardo Rizzi al Fender Rhodes, Federico Pierantoni al trombone, Andrea Calì al piano e Andrea Grillini alla batteria.
I BAD UOK presentano Lateless, l’ultimo lavoro uscito il 20 dicembre scorso per la berlinese Trouble in the East Records: sei tracce registrate nel novembre 2015 che condensano dieci anni di collaborazione tra i quattro musicisti, muovendosi in territori assai impervi, quesiti irrisolti e transizioni musicali.

Info: https://baduok.bandcamp.com/album/lateless

Breaking Bread speciale Finissage e RADIO SHOWCASE BAD UOK si possono seguire in diretta streaming audio su www.neuradio.it. RADIO SHOWCASE BAD UOK si può seguire anche in video sulle pagine Facebook del MAMbo e di NEU Radio.

 

Work in progress

"...alcune immagini di opere che nascono dal digitale e trovano la ricerca multimediale come fine, tra cui gli ultimi filtri Instagram che sto creando."
Massiel Leza

 

L'intervista a Massiel Leza

L'intervista a Lorenzo Balbi

L'artista

Massiel Leza (Madrid,1990) è l'artista selezionata per il 13° SPAZIO, progetto di residenza dedicato all’esplorazione delle pratiche multimediali digitali che si svolge presso il MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il sostegno della Fondazione Zucchelli, e con la curatela di Federica Patti.

Nell’ambito del Nuovo Forno del Pane, esperienza che ha trasformato la Sala delle Ciminiere in centro di produzione, Massiel sta sviluppando una ricerca sul tema dell'identità e del ritratto ai tempi di internet: in che modo le tecnologie contemporanee influiscono sulla rappresentazione del sè, sul ritratto - figurativo e narrativo - che ognuno presenta alla propria comunità di riferimento? I lavori di Massiel sono il risultato finale di un processo creativo molto personale, realizzato a partire da una ricerca visiva e relazionale, da quello che lei stessa chiama "transito mentale" delle informazioni acquisite.

Dopo una laurea in giurisprudenza, Massiel si è diplomata in Fotografia, Pittura e Arti Visive presso la Facoltà di Belle Arti dell´Università Distrital Francisco José de Caldas di Bogotá-Colombia, successivamente studia alla facoltà del DAMS dell' Università di Bologna attraverso il programma Erasmus. Attualmente frequenta il Biennio Specialistico di Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

http://nuovofornodelpane.it/artisti/massiel-leza-13-spazio/
https://massipaul.wixsite.com/ilmiosito
https://www.facebook.com/massi.l.p.9
https://www.instagram.com/massielleza/?hl=es

Photo Federico Landi

Il progetto

Il progetto il Nuovo Forno del Pane, con i suoi 12 spazi messi a disposizione di altrettanti giovani artisti all’interno della Sala delle Ciminiere del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, ha aperto la tredicesima opportunità di lavoro creativo condiviso.

L’iniziativa denominata 13° SPAZIO, è riservata a un’allieva dell'Accademia di Belle Arti di Bologna selezionata tramite un avviso pubblico, che si occupa di pratiche multimediali; si tratta di un progetto, curato da Federica Patti e sostenuto dalla Fondazione Zucchelli con un incentivo di euro 2.000,  rivolto a studenti e studentesse iscritti, all’atto della domanda, ai Corsi Biennali di Secondo Livello Specialistici o diplomati successivamente al 1° gennaio 2019.

Massiel Leza è l'artista selezionata da una giuria di esperti interni al MAMbo, presieduta da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del Museo, che, da settembre 2020 a metà febbraio 2021,  andrà a aggiungersi ai 12 artisti che già lavorano negli spazi del Nuovo Forno del Pane.

Il Nuovo Forno del Pane si propone di esplorare le relazioni che si genereranno in uno spazio condiviso anche grazie all'ideazione di un public program che metterà in contatto l’attività delle artiste e degli artisti con la realtà cittadina attraverso momenti di studio visit, dialoghi, open studio, restituzioni pubbliche delle opere prodotte e dei progetti portati a termine, incontri, lezioni e presentazioni, secondo le modalità consentite durante la fase post-emergenziale.

Massiel Cynthia Leza Parra, nata a Madrid nel 1990 e cresciuta in Colombia. Dopo una Laurea in Giurisprudenza, studia Arti Plastiche (Pittura e Fotografia) a Bogotà, prosegue i suoi studi al DAMS di Bologna attraverso il programma Erasmus e, attualmente, frequenta il biennio specialistico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Massiel Leza , nata a Madrid nel 1990 e cresciuta in Colombia. Dopo una Laurea in Giurisprudenza, studia Arti Plastiche (Pittura e Fotografia) a Bogotà, prosegue i suoi studi al DAMS di Bologna attraverso il programma Erasmus e, attualmente, frequenta il biennio specialistico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

 


Federica Patti, curatrice 13°Spazio | Nuovo Forno del Pane

Federica Patti (Bologna, 1983) è curatrice che vive e lavora a Bologna. La sua ricerca si concentra sulle arti multimediali, su progetti interattivi e partecipativi e sulla scoperta di giovani artisti emergenti. È uno dei membri fondatori di roBOt, festival internazionale dedicato alle arti digitali e alla musica elettronica. Dal 2010 gestisce a Bologna SPAZIOBARNUM, uno spazio non profit dedicato alla presentazione e allo sviluppo di tutti questi argomenti di ricerca. Nel 2012 è entrata a far parte de LaRete Art Projects; ha lavorato come project manager per "Aelia Media" di Pablo Helguera. Ha partecipato alla realizzazione della mostra video “The Eye of the Collector”. Insieme a Julia Draganović ha curato “Funding for Isola”, quarta tappa della serie "Click o Clash? Strategie di collaborazione".

COMUNICATO STAMPA


Martedì 14 luglio 2020
sono presentati alla stampa gli artisti selezionati per il Nuovo Forno del Pane.

Bologna, 14 luglio 2020 – Con sede nella Sala Ciminiere del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, il Nuovo Forno del Pane cambia la funzione delle sale museali da spazi espositivi a luoghi di produzione interdisciplinare, ponendo l'attenzione sui processi di formazione e produzione artistica.

Il progetto nasce a sostegno della comunità creativa della città e mette a disposizione degli artisti uno spazio di lavoro, creando un gruppo temporaneo di confronto teorico e pratico.

Il gruppo si costituisce di 12 artiste e artisti domiciliati nella Città Metropolitana di Bologna, ciascuna/o assegnataria/o di uno spazio di ricerca e produzione e sono in ordine alfabetico: Ruth Beraha (1986, Milano), Paolo Bufalini (1994, Roma), Letizia Calori (1986, Bologna), Giuseppe De Mattia (1980, Bari), Allison Grimaldi Donahue (1984, Middletown, USA), Bekhbaatar Enkhtur (1994, UlaanBaatar, Mongolia), Eleonora Luccarini (1993, Bologna), Rachele Maistrello (1986, Vittorio Veneto), Francis Offman (1987, Butare, Rwanda), Mattia Pajè (1991, Melzo), Vincenzo Simone (1980, Seraing, Belgio), Filippo Tappi (1985, Cesena).

Individuate/i dalla commissione giudicatrice presieduta da Lorenzo Balbi, responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei, e composta da membri esperti interni allo staff del MAMbo, hanno convinto la giuria per la necessità di disporre di un luogo di lavoro in cui sviluppare progettualità specifiche, per una spiccata attitudine al lavoro di gruppo e infine per il contributo che individualmente potranno dare al progetto, attraverso le proprie ricerche, interessi e competenze.

Ampiamente variegato nei profili – per età anagrafica, provenienza geografica, formazione e linguaggi espressivi – ed emblematico delle nuove inclinazioni tracciate dall'arte italiana emergente, il gruppo costituito potrà trovare nell'esperienza quotidiana di confronto ravvicinato tra metodologie e pratiche differenti un elemento di ricchezza che contribuirà a valorizzare ulteriormente il senso del farsi di una comunità dove si riuniscono visioni plurali.

Oltre alle aree di lavoro singolarmente assegnate, gli artisti hanno accesso a ulteriori spazi e laboratori all’interno del MAMbo, per favorire uno spirito partecipativo da cui possano proliferare collaborazioni e scambi utili ad attivare processi di autoformazione e ampliamento delle competenze tecniche e teoriche, e nei quali le professionalità interne allo staff del MAMbo offriranno consulenza e supporto in forma continuativa.

È inoltre la stessa biografia espositiva del museo a intrecciarsi organicamente con il Nuovo Forno del Pane. Molti degli arredi presenti negli spazi sono stati infatti recuperati da allestimenti di mostre passate oppure riassemblati per l'occasione utilizzando materiali che avevano sembianze e funzioni diverse da quelle attuali. Ancora oggi, lo staff del museo menziona e identifica gli oggetti di allestimento accompagnandoli con il nome del progetto espositivo per cui sono stati creati.

Grazie al supporto del main partner UniCredit, a ciascun artista selezionata/o viene erogato un incentivo di euro 2.000,00 a disposizione per un concreto avvio dell'attività di produzione. La partnership col MAMbo si inserisce nel più ampio progetto Art4Future di UniCredit, volto a valorizzare giovani artisti contemporanei attraverso iniziative specifiche. “Siamo entusiasti e orgogliosi di sostenere questa iniziativa – sottolinea Maurizio Beretta, Head of Group Institutional Affairs & Sustainability di UniCredit -. Contribuendo alla realizzazione del Nuovo Forno del Pane, prendiamo attivamente parte ad un progetto di rinascita che parte dalla forza trainante dell’arte per ricominciare dopo l’emergenza Covid-19. Un’opportunità per confermare l’impegno concreto di UniCredit a sostegno della cultura, nelle sue diverse forme e dei giovani artisti che possono così esprimere il loro talento con attenzione al territorio di appartenenza”.

Il 14 luglio segna anche l'avvio della collaborazione con NEU RADIO, emittente radiofonica dell'Associazione Humus, nata da un gruppo di autori, giornalisti e conduttori radiofonici di Bologna provenienti dal mondo della radio in FM, uniti dal desiderio di promuovere la libera espressione in tutte le sue forme. NEU RADIO sposterà temporaneamente la sua sede presso il Nuovo Forno del Pane e racconterà il progetto coinvolgendo gli artisti e gli ospiti nella propria programmazione, ideando con loro nuovi contenuti.

Il Nuovo Forno del Pane si propone di esplorare le relazioni che si genereranno in uno spazio condiviso anche grazie all'ideazione di un public program che metterà in contatto l’attività delle artiste e degli artisti con la realtà cittadina attraverso momenti di studio visit, dialoghi, open studio, restituzioni pubbliche delle opere prodotte e dei progetti portati a termine, incontri, lezioni e presentazioni, secondo le modalità consentite durante la fase post-emergenziale.

Nuovo Forno del Pane ha aperto una nuova opportunità di residenza-spazio di lavoro attraverso l’iniziativa denominata 13° SPAZIO, riservata ad un/a allieva/o dell'Accademia di Belle Arti di Bologna che si occupa di pratiche multimediali. Il progetto, curato da Federica Patti e sostenuto dalla Fondazione Zucchelli con un incentivo di euro 2.000,00, è rivolto a studenti e studentesse iscritti, all’atto della domanda, ai Corsi Biennali di Secondo Livello Specialistici o diplomati successivamente al 1° gennaio 2019. L'avviso pubblico, aperto fino alle ore 12 del 23 luglio 2020, è consultabile ai seguenti link: http://www.mambo-bologna.org/news/news-146/; http://www.comune.bologna.it/concorsigare/bandi/135:8024/47472.

La giornata di presentazione si conclude con un'azione ideata dall'artista Aldo Giannotti, già autore dell'identità visiva del progetto, che ha immaginato di mettere in funzione il Nuovo Forno del Pane tramite l'accensione simbolica dei suoi forni e delle ciminiere dell'edificio che ritorneranno a fumare sulla città.

Il Nuovo Forno del Pane si realizza grazie al supporto del main partner UniCredit e ai partner Gruppo Hera, Gruppo Unipol, IMA.

Sito ufficiale: www.nuovofornodelpane.it

Identità visiva Nuovo Forno del Pane: Aldo Giannotti

Informazioni generali
MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
tel. +39 051 6496611
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Istituzione Bologna Musei
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Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei
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Silvia Tonelli – tel. +39 051 6496620 – e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it

Nuovo Forno del Pane è un progetto realizzato con il supporto di_page-0001