Arte Fiera 2023

60° DEL CONCORSO ZUCCHELLI 1963-2023

Fondazione Zucchelli partecipa ad ARTEFIERA e ad ART CITY Bologna 2023. Il servizio di TVBologna.it

La partecipazione di Fondazione Zucchelli ad ARTEFIERA e ART CITY Bologna 2023 raccontatata dalla direttrice Isa Gambetta, da Irene Adorni dell'associazione curatoriale Parsec e da Carmen Lorenzetti, curatrice della mostra RIVISITAZIONI presso Zu.art giardino delle arti.

Dal 3 al 5 febbraio 2023, la Fondazione Zucchelli è ospitata nella sezione riservata alle istituzioni di ARTEFIERA (Padiglione 26, stand B72) con un progetto espositivo a cura dell'associazione curatoriale Parsec, che presenta opere dei giovani artisti e artiste dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che si sono aggiudicati i Premi del Concorso Zucchelli 2022 e il Premio Art Up 2022, promosso da Fondazione Zucchelli, con il sostegno di Banca di Bologna e di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, in occasione della manifestazione diffusa Opentour. La partecipazione di Fondazione Zucchelli ad ARTEFIERA, iniziata nel 2018, rappresenta una delle iniziative più interessanti a favore delle giovani eccellenze dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che hanno così la possibilità di entrare in contatto diretto con altri artisti, critici, curatori, galleristi, collezionisti di livello nazionale e internazionale.

Le opere selezionate per questa edizione dell'associazione curatoriale curatoriale Parsec, nato nel 2020 per iniziativa di undici operatrici del settore culturale, rivelano segni, indizi e apparizioni appartenenti tanto alla dimensione del ricordo quanto all'eredità iconografica antica e medievale: parlano di un presente sempre assente. Tra i vincitori del Concorso Zucchelli 2022, saranno presenti Gabriele Ermini (Premio al Talento), Luca Campestri (Premio Residenza d’artista di Alchemilla a Palazzo Vizzani), Cecilia Grelli (Menzione Speciale), mentre in rappresentanza di Art Up 2022 ci saranno Rebecca Ganima Michelini (Premio della Critica 2022), Letizia Lucchetti (Premio dei Collezionisti 2022), Giulia Mantasia (Premio dei Collezionisti. Sezione Grafica, Disegno e Illustrazione).

Fondazione Zucchelli presenta, in occasione di Arte Fiera 2023, i lavori di Luca Campestri, Gabriele Ermini, Cecilia Grelli, Letizia Lucchetti, Giulia Mantasia e Rebecca Ganima Michelini.
Le opere esposte sembrano infestate da segni e apparizioni, appartenenti tanto alla dimensione del ricordo quanto all'eredità iconografica antica e medievale. Lə giovanə artistə parlano di un presente sempre assente¹, mediante estetiche che derivano da questa disgiunzione temporale. Infatti, da una parte viene operata una rievocazione di temi e suggestioni dal passato e dall’altra emerge un’attenzione particolare per tutto ciò che può farsi traccia, indizio di presenza, eco.
In senza titolo Grelli dà vita a un paesaggio marziano in cui non sembra esistere possibilità di vita, un’alba primordiale o post apocalittica. La sua azione pittorica è quasi archeologica: il colore, steso a strati, viene mano a mano lavato via, costruendo campiture sfumate e traslucide sulle quale interviene con il segno saturo. Viene quindi a costituirsi una forte contrapposizione tra lo sfondo etereo e le tracce che lo abitano come fossero cuciture o, al contrario, graffi. Campestri esegue un’azione di scomposizione e ricomposizione, un lavoro di memoria in cui la sonorizzazione attua una sovrascrittura dei pixel dell'immagine, nel tentativo di fissarne una traccia. Spettri rappresenta l’ostinato tentativo di trattenere e dare consistenza a qualcosa che continua ininterrottamente a scomparire. La luce, che in queste due opere costruisce un’atmosfera onirica, quasi allucinatoria, richiama quella che illumina gli esseri umani, gli animali e gli dèi che abitano, come visioni, la tela di Ermini, la cui ispirazione è legata alla produzione artistica e scultorea pre-romana. Il Radicale rievoca una condizione premoderna e ci mostra quello che potrebbe essere un oltretomba abitato da spiriti del passato o la visione annebbiata di un momento divinatorio. In San Giorgio al lavoro #2 di Lucchetti, viene rappresentata la scena leggendaria del cavaliere che affronta il drago, minacciosa creatura demoniaca, qui tuttavia trattata come se la lotta in atto fosse più simile ad un gioco, recuperando, con toni pastello e un segno veloce ed espressivo, ricordi d’infanzia e temi classici della pittura. Michelini svolge invece un’operazione di ritrovamento e raccolta di elementi provenienti dal mondo naturale, generando una creatura aliena e attraente, capace di creare un legame intimo tra chi osserva e le forme non umane, ma familiari, di cui è costituita. La figura suggerita, conosciuta ma perturbante, è l’Amuleto viaggiante che evoca un tempo preistorico in cui le forze naturali erano temute e venerate. Infine, l’universo che Mantasia crea in Dopo la festa è un luogo nuovamente onirico, intimo e familiare, ma spettrale e misterioso, in cui un incubo prende corpo attraverso ombre che sovrastano la ragazza immobile nel letto. Lə artistə suggeriscono diversi tentativi di evasione dal presente, spinti da paure ataviche, dalla mancanza di punti di riferimento e dall’impossibilità di intravedere scenari futuribili. Questo sentimento, distintivo e caratterizzante del nostro tempo, provoca una sorta di slittamento temporale definito da Derrida e successivamente da Mark Fisher con il termine hauntologia. I tre lavori pittorici, così come la scultura di Michelini, rimandano infatti ad una non-origine costantemente rinviata, per cui l’affermazione identitaria è impossibile se non mediante il ritorno e la persistenza di elementi del passato. Tale sensazione hauntologica di provenienza derridiana, subisce un’ulteriore contestualizzazione grazie al teorico inglese Fisher, mostrando il paradosso della postmodernità, un tempo infestato dall’idea di un futuro perduto e dall’impossibilità di movimento. L'incapacità di fissare un’origine si tramuta in difficoltà a visualizzare cosa succede dopo ed andare oltre. Così Campestri e Mantasia, nelle loro rappresentazioni in bilico tra reale e onirico, suggeriscono la presenza del non più che infesta il non ancora, sintomo di un mondo in cui la prospettiva futura non è solamente incerta, ma tanto preoccupante da essere inimmaginabile.

¹The Languages of Criticism and The Sciences of Man: the Structuralist Controversy. Ed. by Richard Macsey and Eugenio Donato (Baltimore, 1970), p. 254

Parsec

Il Radicale, 2023, Smalto e acrilico su tela, 180x160cm

Gabriele Ermini
Il Radicale
2023
Smalto e acrilico su tela
180x160cm

TAGLIATO AI senza titolo, 2022, Tecnica mista su tela

Cecilia Grelli
senza titolo
2022
Tecnica mista su tela
80x100cm

Created with GIMP

Luca Campestri
Spettri
2022
Video HD, 76’
Still da video

San Giorgio a lavoro #2, 2022, Olio su tela, 160x140cm

Letizia Lucchetti
San Giorgio a lavoro #2
2022
Olio su tela
160x140cm

Dopo la festa, 2022, Illustrazione digitale

Giulia Mantasia
Dopo la festa
2022
Illustrazione digitale

Amuleto viaggiante, 2022, Sasso e spine selvatiche, 7x6cm 2

Rebecca Ganima Michelini
Amuleto viaggiante
2022
Sasso e spine selvatiche
7x6cm

Partecipazione a

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