Conferenza stampa 2018

CONFERENZA STAMPA

ARTEFIERA e ART CITY Bologna 2018
Presentazione delle iniziative di Fondazione Zucchelli
Martedì 23 GENNAIO 2018
ore 12
Zu.Art giardino delle arti di Case Zucchelli
Vicolo Malgrado 3 / 2
Bologna

Bologna, 20 Gennaio 2018

Fondazione Zucchelli inaugura il 2018 con un prestigioso esordio e un’importante conferma: la partecipazione ad ARTEFIERA e alle iniziative inserite nel circuito di ART CITY Bologna, a celebrazione dei vincitori delle prove del Concorso Zucchelli che ogni anno apre le porte ad allievi meritevoli di Accademia delle Belle Arti e Del Conservatorio di Musica Giovana Battista Martini, di Bologna.

Interverranno:

Rita Finzi | Presidente Fondazione Zucchelli
Jadranka Bentini | Presidente Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini di Bologna
Enrico Fornaroli | Direttore Accademia delle Belle Arti di Bologna
Carmen Lorenzetti | Curatrice Mostra ART CITY Bologna 2018 | I PREMI ZUCCHELLI 2017
Fabiola Naldi | Curatrice Esposizione presso ARTEFIERA 2018 | I PREMI ZUCCHELLI AL TALENTO, ANNI 2016 E 2017

“Le prove della Fondazione Zucchelli costituiscono uno dei primi momenti in cui gli studenti della nostra Accademia si mettono in gioco e acquisiscono coscienza del loro fare all’interno di un percorso formativo virtuoso che li incanala verso un confronto pubblico con il mondo e le istituzioni. E gli studenti rispondono in modo appassionato e generoso, perfettamente all’altezza del compito cui la magnanima Fondazione li chiama. [...] i giovani artisti presentano lavori ben connotati, con poetiche riconoscibili, frutto di elaborazioni profonde e di sperimentazioni multidisciplinari. […]”.

Carmen Lorenzetti | Curatrice, Docente ABABo, Componente Consiglio di Amministrazione Fondazione
Zucchelli | Catalogo Premio Zucchelli 2017

In allegato:

  • Programma delle iniziative in presentazione
  • Concorso Zucchelli 2017 | Elenco Vincitori e Commissioni giudicatrici
  • ARTEFIERA 2018 | artisti e opere esposte
  • ARTEFIERA | testo curatrice Fabiola Naldi
  • ART CITY Bologna 2018 | Foglio di sala Mostra Zu.Art
  • ART CITY – Zu.Art | testo curatrice Carmen Lorenzetti
  • Presentazione Fondazione Zucchelli

COMUNICATO STAMPA
Fondazione Zucchelli Bologna
23 gennaio 2018

La Fondazione Zucchelli si presenta in ARTEFIERA 2018, Pad. 25 Stand B87, con due artisti, allievi di Accademia delle Belle Arti di Bologna, vincitori del Premio Zucchelli al Talento:
per l’anno 2016, Giuseppe Anthony Di Martino e
per l’anno 2017, Gianni D’Urso
con la supervisione della curatrice Fabiola Naldi.
Questo esordio nella FIERA dell’Arte fra le più importanti e riconosciute è stato reso possibile grazie all’attenzione del Presidente di Bologna Fiere
Gianpiero Calzolari e alla sensibilità del Direttore Angela Vettese, a cui viene rivolto un ringraziamento particolare dal Presidente Ing. Rita Finzi, insediatasi
alla guida di Fondazione Zucchelli nel maggio scorso.
In parallelo, presso la sede Zu.Art di Vicolo Malgrado 3/2 a Bologna, si svolgerà la Mostra I PREMI ZUCCHELLI 2017 , a cura di Carmen Lorenzetti, in cui saranno esposti i lavori degli allievi dell’Accademia delle Belle Arti,
vincitori delle Borse di studio:
Luca Bernardello, Noemi Bigelli, Greta Bimonte, Gianni D’Urso, Vincenzo Gentile, Floriana Mitchell.
A celebrazione di questo momento artistico, il 4 gennaio, alle ore 21.00, il Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini, ospiterà presso la Sala Bossi la cerimonia di Premiazione degli allievi Vincitori del Concorso Zucchelli 2017, che per l’importante istituzione bolognese sono:
per il Canto Alessandro Branchi, Caterina Manicardi, Huiying Zhao; per chitarra Paolo Santoro; per composizione Daniela Picaro; mentre il Premio Speciale, che vede la realizzazione di un lavoro comune fra allievi di Accademia e Conservatorio, è stato conferito a Agata Torelli e Maria Stella Andreacchio con il progetto SCUSATE LA POLVERE, che sarà performato prossimamente in una sede di prestigio, così come avvenuto per lo spettacolo del Premio speciale 2016, ospitato nel dicembre scorso nella Quadreria di Palazzo Magnani, gentilmente messa a disposizione dalla
Fondazione del Monte e da UniCredit Banca.

Nelle Commissioni giudicatrici del Concorso 2017 la Fondazione Zucchelli ha nominato, presso ABAbo, Lorenzo Balbi, Artistic Director di MAMbo e, presso Consbo, Fulvio Macciardi, Sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, che hanno affiancato i docenti dei rispettivi Istituti e che si ringraziano per la speciale disponibilità.

A Bologna torna Arte Fiera, la prima fiera di arte moderna e contemporanea in Italia per età e fatturato: da 42 anni è un'istituzione nel mercato dell’arte nazionale e quest'anno sarà aperta dal 2 al 5 febbraio. Diretta dal critico d'arte Angela Vettese, la rassegna bolognese accende i riflettori sull'arte all'italiana e ospiterà 151 gallerie chiamate a trasformare i padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere in una grande piattaforma di arte e dibattito su moderno e contemporaneo. A questo numero si aggiungono 30 espositori legati a editoria, grafica e creatività, per un totale di 181 presenze. Pur mantenendo l’architettura costruita lo scorso anno, Arte Fiera 2018 propone alcune importanti novità, tra cui un convegno internazionale (in programma il 2 e il 3 febbraio) a cura di Angela Vettese con Clarissa Ricci, intitolato Tra mostra e fiera: entre chien et loup. Un evento patrocinato dall'Università di Bologna sul tema della crescente ibridazione tra mostre e fiere e il conseguente valore dell'arte nel mercato. All'interno di questo contesto si inserisce Art City, giunto alla sesta edizione e quest'anno con la nuova direzione artistica di Lorenzo Balbi, già curatore della fondazione Bologna Musei. Il programma è articolato in un progetto speciale di 10 eventi tra mostre, installazioni e performance sparse per le vie della città, tutti accomunati da alcuni elementi chiave: progetti monografici di un solo artista (italiano o internazionale) proposti da un curatore e ideati specificatamente per un determinato luogo, normalmente non accessibile al pubblico. Un programma, dunque, pensato dalla città per la città. Una rassegna che si concluderà al Mambo, con tanto di dj fino a tarda ora, in una notte bianca (sabato 3 febbraio) dedicata all'arte e ai suoi appassionati, oltre che l'occasione per presentare al pubblico le nuove mostre del 2018.

Tra gli espositori di Arte Fiera, quest'anno, per la prima volta, anche Giuseppe Anthony di Martino e Gianni D'Urso, vincitori del premio Zucchelli, dell'omonima Fondazione che da anni eroga borse di studio a sostegno dei giovani talenti: «Arte fiera avvolge e coinvolge la nostra città, - commenta Rita Finzi, a capo di Zucchelli - e raggiunge tutti i cittadini con i suoi contenuti e il suo spirito. La fondazione sarà presente sia in Art city che nei padiglioni della fiera, perché è giusto che i nostri talenti,entrambi allievi dell'Accademia delle belle arti di Bologna, mettano in mostra il loro valore artistico». Le opere di D’Urso e Di Martino sono molto diverse, ma «sono ugualmente testimoni di una generazione che non si arrende, di una giovane realtà artistica che dichiara la propria appartenenza alle più attuali pratiche artistiche», spiega Fabiola Naldi, curatrice dell'esposizione presso Arte Fiera. Da un lato uno spiccato “amore” per il medium fotografico e dall’altro quello per l’oggetto scultoreo che, però, a un guardare più dettagliato, dimostra un comune interesse per l’ambientazione, per l’azione svolta in un tempo preciso, per un corpo performativo, più o meno presente, attivo nella risoluzione dell’opera. Così come mostrato nell'immagine di copertina, Esercizio n.13, in cui una tavola da skateboard si scontra con un mucchio di terra, incontrando un ostacolo che non solo ferma il percorso ma addirittura “ingoia” lo stesso oggetto. «Gianni D’Urso è ovviamente la vittima e il carnefice di queste esercitazioni dimostrando fin da subito che ciò che in potenza potrebbe accadere nella
realtà non seguirà il naturale sviluppo», conclude la Naldi. 

Arte Fiera 2018, un investimento a rischio zero.

di Doralice Coscarelli

da smallzine.it

rassegna stampa1

Nazional-popolare come fosse il Festival di San Remo dell’arte giunge alla sua 42ma edizione ArteFiera Bologna. 182 espositori, 152 gallerie e 10 operatori dell’editoria. Per il suo secondo anno di direzione, la curatrice Angela Vattese ha deciso di abolire la divisione per sezioni (moderno-contemporaneo) in favore di un percorso più fluido e diversificato che stimola la lettura del contemporaneo non prescindendo dal suo background. Per i collezionisti che si fanno suggerire investimenti sicuri, ArteFiera è una piazza rassicurante. Molti, moltissimi gli artisti che si trovano da tempo nell’Olimpo del mercato; poche le gallerie che hanno scelto di rischiare con le nuove generazioni, pochi i galleristi che si sono presi la briga di creare il mercato del futuro. Potrete acquistare, senza troppi affanni e portafogli permettendo, la Palma di Mario Schifano o le Tappezzerie di Boetti o ancora gli Specchi di Pistoletto: opere onnipresenti. Tra le proposte un po’ più fresche spiccano le sculture classiche, tatuate di Fabio Viale, virtuoso del marmo che riesce a trovare il giusto compromesso tra passato e contemporaneo (Galleria Poggiali, Firenze). Ancora di scultura si parla con le opere del collettivo Torinese The Bounty Killart (Marcorossi, Milano), versione ironica e dissacrante dei grandi capolavori della scultura classica che attirano decine di curiosi anche solo per un selfie. In questo marasma di gallerie risaltano tutte quelle che puntano su proposte fotografiche tra le quali si distingue la MBL Home Gallery (Ferrara) per la cura dei particolari nello stand: notevole il lavoro di Mustafa Sabbagh che fotografa due gemelle albine, una bellezza alternativa che si scrolla gli stereotipi di dosso; coinvolgente il progetto Mirabilia di Silvia Camporesi che percorre un viaggio in Italia alla ricerca anche qui della bellezza non convenzionale di luoghi abbandonati e sconosciuti. Le conclusioni che il visitatore può trarre alla fine del percorso fieristico sono sintetizzate perfettamente nel lavoro di Gianni D’Urso che consiste nel mettere a dialogo degli elementi che tra loro non potranno dialogare mai come una pietra e un metronomo, sinonimo del dialogo complicato tra i giovani artisti e i mercanti dell’arte. Gianni D’Urso è approdato ad ArteFiera grazie alla Fondazione Zucchelli che ogni anno regala la possibilità ad uno studente dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna di esporre nella più importante piazza fieristica italiana del settore . A dispetto dei principali eventi fieristici europei, come Frieze London e Art Basel, ArteFiera sembra ancora avere una sobrietà tutta Italiana, ancorata ad un’erudizione che non ce la fa ad uscire dalle righe, neanche quando è lecito (come in questo caso). L’evento infatti è stato progettato per ribadire il legame stretto con la storia della “dotta” città di Bologna che, però, possiede indubbiamente anche un tessuto underground parecchio stimolante. Più interessanti risultano infatti gli eventi al di fuori della fiera: la sezione POLIS, ad esempio, ci propone una passeggiata alla scoperta di installazioni, performance ed eventi in luoghi di Bologna poco conosciuti perché poco visitati o normalmente chiusi al pubblico. Decisamente molto interessante anche la sezione CINEMA che riflette, prendendo come fulcro il cinema di Pierpaolo Pasolini, sull’identità comunista e postcomunista della città di Bologna. Da non perdere alla Cineteca Nazionale l’anteprima del film sulla vita di Giacometti raccontata da Stanley Tucci. Tra gli eventi off due fiere parallele puntano su nuovi talenti e rompono il monopolio bolognese sono SETUP che si svolge a Palazzo Pallavicini e PARATISSIMA che da Torino decide di scommettere anche sulla piazza emiliana.

Fabio Viale, Venus, 2017. Marmo bianco di Carrara. Galleria Poggiali, Firenze.

ArteFiera al via

01 febbraio 2018

Immacolata Carmela Baccelliere, Elena Puglisi

Tra le nuove proposte, artisti e galleristi confessano: «Partecipare conviene»

da InCronaca

rassegna stampa2

Centinaia di persone passano da un corridoio ad un altro. C’è chi si ferma ad ammirare un mare in tempesta, chi discute davanti ad una Gioconda fatta di muschio. Chi si interroga davanti a delle valigie piene di terra, chi si congratula con l’artista e chi ancora spera di strappare al curatore della galleria il prezzo migliore. Arte Fiera Bologna oggi si è presentata in anteprima. Domani aprirà le sue porte al pubblico. L’edizione 2018 si rinnova con più artisti italiani e spazi espositivi più ampi.

«Sono alla mia trentunesima fiera ed è bello vedere che finalmente si dà più spazio agli artisti italiani.» Dice Italo Bergantini, gallerista di Romberg, soddisfatto del lavoro di Angela Vettese, direttrice di Arte Fiera. «Gli artisti italiani nella scena internazionale» aggiunge Bergantini «non hanno spazio ed è un peccato. Anche in Italia si conoscono solo i tre o quattro più famosi e questo è l’unico modo per farsi notare, perché in galleria non viene più nessuno».

Una vetrina Arte Fiera che quest’anno coinvolge anche molti giovani talenti. Tra loro anche due studenti dell’Accademia di Belle Arti, Gianni D’Urso e Giuseppe Anthony Di Martino, premiati dalla Fondazione Zucchelli. Si aspettano molto da questa esperienza e, prima ancora di pensare al profitto, si augurano che le loro opere possano conquistare il pubblico. Il guadagno certamente è un aspetto non trascurabile confessano i galleristi che partecipano già da qualche anno. Carolina Pozzi della galleria Antonini ammette: «Se i risultati sono come quelli degli ultimi anni conviene venire qui. I grandi investimenti sono ricompensati da guadagni che ci permettono di lavorare tutto l’anno». Le strategie utilizzate per vendere sono diverse: l’artista Francesco De Molfetta gioca con la storia dell’arte mettendo alla venere di Milo il volto di Spongebob, Paolo Grassino punta invece sulla maestosità delle sue sculture in “tumulto”, Michele Parisi infine lascia tutti a bocca aperta con le sue tele nere.

Un viaggio tra stili diversi che si intrecciano e dialogano fra loro. Spazi riservati alla fotografia si affiancano alla pittura e alla scultura. Ce n’è per tutti i collezionisti, sta a loro scoprire i talenti nascosti come Ana Kapor che dentro una piccola stanzetta dalle pareti blu espone i suoi lavori: «Arte Fiera è una grande occasione che mi è stata concessa, è il modo migliore per ampliare il proprio pubblico. Parliamo di numeri altissimi per un’artista come me». Arte Fiera alla sua quarantaduesima edizione è ancora uno degli eventi più importanti della scena artistica bolognese e non solo. Conviene farci un salto nel weekend? La risposta è: assolutamente sì.