Bologna Design Week 2018

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La Decorazione tra storia, natura e poesia

25 -  29 Settembre 2018
Zu.Art giardino delle arti   |   Vicolo Malgrado 3/2   |   Bologna

foto design week 18

 

In occasione della quarta edizione di Bologna Design Week, Fondazione Zucchelli è lieta di rinnovare l’ospitalità all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Presso gli spazi espositivi di Case Zucchelli, dal 2016 sede di varie iniziative culturali, musicali e artistiche, saranno esposte le opere da una selezione dei migliori allievi di Triennio e Biennio dei Corsi di Decorazione, Arte e Ambiente e di Decorazione per l'architettura: Elham M. Aghili, Arianna Bassetto, Yanke Chen, Nikola Filipović, Ghazaleh Kohandel, Elisa Perrone, Khorshid Pouyan, Natalia Vlasenco, Yanxi Zhou e Chen Yang Zi Song.
Sarà inoltre in mostra l’opera Untitled di Francis Offman, allievo del Triennio del Corso di Pittura, vincitore del Premio Art Up per il Collezionismo | OpenTour 2018.
La mostra è curata dalla Prof.ssa Carmen Lorenzetti, docente presso la stessa Accademia.

L’opera di Elisa Perrone è stata realizzata grazie al sostegno di 

Orari apertura Mostra

martedi 25, giovedi 27, venerdi 28 e sabato 29 | 14.30-19.30, mercoledi 26 | 17.00-22.00

Incontri

  • Vernice
    martedì 25 settembre | ore 17.30
    Massimo Iosa Ghini | Architetto e designer di respiro internazionale
    L’evoluzione di un’esperienza professionale
    Seguirà Vin d’Honneur
  • Prima di due conferenze con musica dal titolo Un Quartetto per Rossini
    venerdi 28 settembre | ore 17.00
    Callas e Caballé, primedonne grandi e diverse
    a cura di Piero Mioli | letture di Jadranka Bentini
    Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° della nascita di Gioachino Rossini, legato a Carlo Zucchelli senior da stretto rapporto professionale e di amicizia
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Il presidente Rita Finzi e il direttore Isa Gambetta sono liete di invitarLa

Esperienza di un architetto e designer:
Incontro con Massimo Iosa Ghini

Le idee che ci accompagnano in questi mesi,
che nascono dal mondo del progetto e della società.
Impulsi e intuizioni che ci coinvolgono nel dare il nostro contributo
al miglioramento del contesto

Zu.Art giardino delle arti | Vicolo Malgrado 3/2, Bologna
martedì 25 Settembre 2018 ore 17.30
A cura di Fondazione Zucchelli

Seguirà Vin d’Honneur

invito iosa ghini

Per il secondo anno consecutivo, in occasione di Bologna Design Week, Fondazione Zucchelli ospita un grande nome del mondo dell’archittettura e del design: Massimo Iosa Ghini che ci racconterà della sua esperienza professionale in ambito internazionale.

A fare da cornice la mostra La Decorazione tra storia, natura e poesia curata da Carmen Lorenzetti; dodici lavori realizzati da una selezione di allievi di Triennio e Biennio dei Corsi di Decorazione, Arte e Ambiente, di Decorazione per l'architettura e di Pittura, installati nelle sale espositive di Case Zucchelli, fino al 29 settembre.

Massimo Iosa Ghini
Considerato uno degli architetti e designer italiani di maggior spicco nel panorama internazionale del progetto, classe 1959, ha partecipato negli anni Ottanta all’azione innovativa svolta dalle avanguardie progettuali fondando il movimento culturale Bolidismo e facendo parte del gruppo Memphis di Ettore Sottsass. Nel 1990 apre lo studio Iosa Ghini Associati, che oggi opera a Milano, Bologna, Mosca e Miami, sviluppando progetti per grandi gruppi e developer internazionali e occupandosi di progettazione di spazi architettonici residenziali, commerciali e museali, installazioni culturali, aree e strutture dedicate al trasporto pubblico, nonché di progetti retail per gruppi internazionali.

Nell’ambito del product e del furniture design collabora con i più importanti marchi quali Cassina, Duravit, Fiam, iGuzzini, Moroso, Poltrona Frau, Silhouette, Snaidero, Yamagiwa e Zumtobel. Tra i lavori principali di interior design e architettura si annoverano lo sviluppo worldwide delle catene dei Ferrari Store e dei Kiko Store, l’IBM Software Executive Briefing Center (EBC), la sede Capital
Group a Mosca, Casa Museo Giorgio Morandi a Bologna, la Stazione metropolitan Kröpcke di Hannover, la collaborazione col Gruppo Cremonini Chef Express per le aree autostradali ed aeroportuali e i progetti in costruzione dell’edificio residenziale Brickell Flatiron a Miami e del People Mover a Bologna. È stato docente all’Università La Sapienza di Roma; dal 2008 è adjunct professor al Politecnico di Hong Kong; attualmente insegna al dipartimento di architettura, Università di Ferrara. Molti dei prodotti da lui firmati si trovano in diverse collezioni museali e hanno ricevuto riconoscimenti e menzioni, tra cui il Good Design Award del Chicago Athenaeum e il Roscoe Award, l’IAI Green Design Award (Cina), l’If Product Design Award e il Red Dot Award. Nel 2013 la Triennale di Milano gli ha dedicato un’intera antologica “Dagli esordi all’oggi sostenibile”. Nel 2015 il retail concept Kiko Milano ha vinto il Best Retail Global Expansion al Mapic 2014; la Fondazione Guglielmo Marconi gli ha conferito il Premio Marconi per la Creatività. Nel 2017 e nel 2018 è stato nominato “Ambasciatore del Design Italiano”, in occasione dell’Italian Design Day, dalla Farnesina.

Fondazione Zucchelli
Nata nel 1959 come Ente Morale, da decreto del Presidente della Repubblica a seguito di lascito testamentario dell'ultima erede della Famiglia Zucchelli, nel 1963 la Fondazione inizia l'attività di erogazione di Borse di Studio a allievi iscritti all'Accademia delle Belle Arti e al Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini, di Bologna.
Negli ultimi anni, grazie soprattutto all'aggiornamento statutario, la Fondazione ha ampliato la gamma dei riconoscimenti dedicando un bando del Concorso annuale al "Premio al Talento" e uno al "Premio Speciale" che prevede la realizzazione di un progetto in comune tra allievi di Accademia e di Conservatorio.

La Decorazione tra storia, natura e poesia
25 - 29 Settembre 2018
Zu.Art giardino delle arti | Vicolo Malgrado 3/2 | Bologna
A cura di Carmen Lorenzetti
Dopo il successo dello scorso anno, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e la Fondazione Zucchelli tornano a collaborare insieme negli spazi di Zu.Art, in occasione della Design Week con una mostra di una scelta tra i migliori allievi del Corso di Decorazione del Prof. Silvano Venturi (Triennio di Decorazione Arte e Ambiente) e di quello della Prof.ssa Vanna Romualdi (Biennio Specialistico in Decorazione per l’Architettura). Mentre lo scorso anno si sottolineava in questa sede la transmedialità della pratica decorativa e la condizione estetica attuale meticcia e transmigrante tra diversi generi artistici. Quest’anno si vuole anche ribadire il senso della specificità di questo Corso, che lega problematiche artistiche legate al rapporto con lo spazio e con l’architettura, quindi anche con un rapporto interpretativo funzionale, con il contesto dell’abitare e le sue articolazioni private e pubbliche. Nella mostra molte opere fasciano lo spazio, trasfigurando l’ambiente con forme intrise di storie e rimandi a memorie culturali collettive e personali. Altre forme invece si rapportano ad un desiderio di natura evocata nella sua palpabile verità oppure nella sua ineludibile riduzione digitale. Trovo in tutto un grande desiderio di ritorno ad una dimensione umana ed affettiva, uno sguardo verso la propria cultura e tradizione che si contempera con gli incontri con le altre, una profonda sensibilità capace di appropriarsi in modo commovente e poetico del mondo. Forse un campo comune nell’uso delle forme dove spesso è forte il rimando alla realtà, all’artigianale, al fatto a mano, a forme intrise di racconti e di sguardi profondi, è il rifiuto della perfezione anonima e seriale della macchina robotica, della campionatura tagliente dell’immagine digitale. Nel periodo dell’immersione totale, dell’on-life di cui scrive Luciano Floridi, la necessità è proprio quella del riscatto invece dell’umano.

Carmen Lorenzetti

Docente di Storia dell’ arte contemporanea e ultime tendenze delle arti visive
Accademia di Belle Arti di Bologna

Il presidente Rita Finzi e il direttore Isa Gambetta sono liete di invitarLa

venerdì 28 Settembre 2018 ore 17.00
Zu.Art giardino delle arti | Vicolo Malgrado 3/2, Bologna

Un Quartetto Per Rossini

Due conferenze con musica a cura di Piero Mioli |
Letture di Jadranka Bentini

Primo duetto Callas e Caballé, primedonne grandi e diverse

quartetto rossini

In occasione della quarta edizione di Bologna Design Week, Fondazione Zucchelli ospita il primo dei due incontri che vede a confronto le figure straordinarie di Maria Callas e Montserrat Caballé,

con ascolti discografici da:
Armida
Il turco in Italia
La donna del lago

e letture:
D'Amore al dolce impero
Non si dà follia maggiore - Per punirvi aver vogl'io
O mattutini albori

“L'impegno che Bologna pone nel ricordo della lunga presenza in città di Gioachino Rossini, coordinato dal Liceo/Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini che lo vide prima studente e poi consulente, supera le barriere dell'istituto e dell'arte musicale proponendo due articolati appuntamenti composti di parola, spettacolo, suono dal vivo e suono registrato. Punto di riferimento è la figura di Carlo Zucchelli, insigne cantante del primo Ottocento esperto di vocalità classico-rossiniana, che lungamente ha vissuto a Bologna e titolare dell'omonima Fondazione che accoglie gli appuntamenti: un suo "erede" moderno è il basso americano Samuel Ramey, che si ascolterà e vedrà in alcune delle interpretazioni più pregevoli”, venerdì 19 ottobre alle ore 18, accesso dalle ore 17.30 fino alle ore 17.55, presso la Quadreria di Palazzo Magnani, via Zamboni 20 a Bologna, che si ringrazia per l’ospitalità in quel luogo prestigioso, unitamente a Fondazione del Monte e UniCredit Banca.

“L'occasione permette di allargare il discorso alla vocalità femminile, con due artiste moderne a loro volta molto legate al belcanto e a Rossini: Maria Callas, quanto mai drammatica protagonista dell'Armida rappresentata al Maggio Musicale Fiorentino nel 1952, e Montserrat Caballé, quanto mai lirica Elena nella Donna del lago registrata alla RAI nel 1970”, venerdì 28 settembre alle ore 17 presso Zu.Art.

“Da programma, le due manifestazioni si inseriscono in collaudati contesti cittadini. La seconda, in particolare, si avvale della performance dei due studenti di Conservatorio che nel 2018 hanno vinto il Premio Zucchelli al Talento: la flautista Valentina Gnudi e l'arpista Livia Liverani, cui si augura il futuro più roseo.”

Piero Mioli

La manifestazione partecipa a
L'inquilino di Strada Maggiore e Piazza Rossini
Il Maestro a Bologna nel 150° dalla scomparsa
a cura del Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini

logo comune bologna
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La Decorazione tra storia, natura e poesia

A cura di Carmen Lorenzetti | Docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Ultime Tendenze delle Arti Visive

Triennio di Decorazione Arte e Ambiente: Prof. Silvano Venturi
Biennio di Decorazione per l’Architettura: Prof.ssa Vanna Romualdi
Triennio di Pittura: Prof. Luca Bertolo

Triennio di Decorazione Arte e Ambiente
Sala interna sinistra

YANKE CHEN
“Money battle”, 2018
Polimaterico
40x40 cm

“Money battle”, 2018
Polimaterico
45x34 cm

“Money battle”, 2018
Polimaterico
33,5x43,5 cm

Il mio lavoro si sviluppa sul concetto di economia sociale ed ha come simbolo la diffusione del bitcoin e le possibilità di generare nuovi sistemi di scambio attraverso la rete.

I bitcoin sono nati da internet sono una merce virtuale, un tentativo di superare le monete nazionali e le politiche monetarie centralizzate, un esempio di come comunità virtuali possano generare altri sistemi economici fino all’economia del dono ed alla generazione di nuovi concetti di valore.

ELHAM M. AGHILI
“Invasioneintegrazione”, 2017-2018
Polimaterico
150x200x30 cm

Il filo per me è sempre stato un elemento famigliare in quanto sono figlia di un commerciante di tappeti persiani. Ma solo negli ultimi anni ho scoperto la magia del filo, un elemento apparentemente anonimo con cui si possono tessere i pensieri. Il filo è anche radice, una radice di cui la ricerca per una cittadina del mondo, doppia come me, è sempre stato tema di una ricerca costante. Da un intreccio di identità, attualità, pensieri passati e futuri, nasce un giardino invasivo di piante grasse e tropicali, in grado di spostarsi e integrarsi a qualsiasi luogo. Il tutto è stato creato riciclando e modellando vari tipi di scarti (da scarti tessili a packaging di medicinali), ricoperti con fili di lana, utilizzando varie tecniche personali studiate appositamente per la creazione di ogni singola pianta.

KHORSHID POUYAN
“Cielo concentrico”, 2018
Pittura ad olio su legno
Diametro 124 cm

Il mistero, l'inacessibilità e l'infinità del cielo mi ha sempre stupito e tale stupore mi ha stimolato a creare un'opera in cui si riesca ad associare l’immagine di questo spazio eterno con luoghi espositivi interni. Poiché il cerchio nel suo significato rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha rottura e cesura, ed è anche l'emblema tradizionale di ciò che non ha né inizio né fine, la forma migliore su cui rappresentare il cielo è proprio il cerchio. Combinando questi due concetti è nato il progetto ''Cielo Concentrico'', nel quale il cielo viene dipinto su un gruppo dei cerchi concentrici.  Collocare questa struttura dipinta di cielo in un contesto diverso come il pavimento è stata scelta con il fine di creare un contrasto sorprendente.

NATALIA VLASENCO
“Sfumature culturali”, 2017-2018
Fiori disidratati su tavola
180x130 cm

Ho realizzato questa composizione floreale, usando una tecnica sperimentata l’anno scorso disidratando i fiori. La disidratazione è stata realizzata sia attraverso la sabbia di silicio, che permette di mantenere meglio la forma, e nel microonde che ravviva il colore del fiore. Nonostante questa tecnica permetta di mantenere al meglio le qualità del fiore, con il tempo le sue caratteristiche mutano. Nel quadro ho voluto rappresentare il mondo di oggi e l’interscambio delle varie culture. Le diverse culture imparano a vivere tra di loro in un continuo e reciproco scambio, dove ognuno impara da ed insegna all’altro. Il risultato è il cambiamento positivo o negativo sia a livello sociale che a livello interiore sul singolo, toccandoci tutti, me compresa. I fiori sono qui metafora di questo cambiamento in quanto sbocciano e quindi sono simbolo di nascita, per poi mutare nel tempo. I colori si mischiano tra i vari continenti, dando vita a nuove sfumature. Il messaggio è di accogliere le diversità e condividere un’unica globalità.

ARIANNA BASSETTO
“Oltre Limite”, 2017
Stampe digitali e cornici
234x167 cm

L’oggetto di questa ricerca è l’elemento cornice. In particolare la sua relazione con il contesto collezionistico della tradizione della quadreria. Nel rapporto tra contenitore e contenuto, il primo acquista una dignità tale da sopravanzare il secondo in importanza. Nella pratica collezionistica inoltre, la tendenza ovvia all’accumulazione metodica porta ad occupare tutto lo spazio possibile. Questo comportamento viene ripreso nel presente lavoro che si basa sulla sovrapposizione di due quadrerie specchiate, evidenziando l’ambiguità tra i diversi livelli dell’opera; ambiguità tra delimitazione strutturale e soggetto rappresentato che riflette la contraddizione della quadreria in cui le cornici, espressione di prestigio, acquistano più importanza del contenuto.

Corridoio

CHEN YANG ZI SONG
“Il sogno della camera rossa”, 2017-2018
Installazione polimaterica
1200x200 cm

Il lavoro è nato dal desiderio di valorizzare la forma e la superficie dei gusci d’uovo, ho così cominciato a conservare i gusci delle uova che utilizzavo nella mia vita quotidiana ed a decorarli dedicandomi a questa azione come se fosse un rito.
“Il sogno della camera rossa” è un importante testo della letteratura cinese scritto alla fine del settecento da Cao Xueqin e composto da centoventi capitoli, il lavoro ne è la rappresentazione visiva, in ogni uovo è dipinta una scena che rappresenta il capitolo, in ogni striscia di tela è descritto da pittogrammi.

Biennio di Decorazione per l’Architettura

NIKOLA FILIPOVIĆ
What the wind brings, 2018
Ricamo a mano su cotone
30 X 30 X 3 cm

What the wind brings? Quando ero bambino mio padre apriva la finestra ogni mattina e sapeva sempre che tipo di tempo potevamo aspettarci quel giorno, giudicando dal tipo di vento che vi era fuori. Nella mia città ci sono 8 diverse tipologie di vento, ognuna porta con sé non solo i diversi cambiamenti climatici ma anche, secondo le antiche credenze popolari, significativi cambiamenti di umore. Esistono testimonianze di una legge, durante il XV secolo, secondo la quale in tribunale il giudice potesse considerare il vento, come ad esempio lo Scirocco, circostanza facilitante nel caso di gesti folli, altrimenti inimmaginabili.
Ancora oggi mi chiedo che cosa il vento porti con sé, che cosa nasconda in ogni cambio di flusso o direzione e se il cambiamento riguarda solo gli umani o anche altre creature, come gli uccelli. Questo lavoro consiste in una serie di illustrazioni che cercano di dare risposta a quest’antica domanda.

Sala interna destra

YANXI ZHOU
I Sogni che siamo, 2018
Stampa su carta lucida
Dimensione ambiente

Il progetto è dedicato alla collezione di un fragile e ignorato patrimonio, quello relativo alle tracce del passaggio delle persone che lavorano in accademia. La documentazione delle tracce, stampate come radiografie contemporanee, restituisce allo sguardo una biblioteca piena del rumore della vita quotidiana, un archivio dei segni che racconta il patrimonio umano.

GHAZALEH KOHANDEL
Shamse, 2018
Cartongesso, stucco, acqua, pesce rosso
50 x 140 x 140 cm

Partendo da un’antica usanza iraniana, secondo la quale nelle case tradizionali per rinfrescare l’aria si usa collocare una fontana al centro della stanza, l’artista propone al centro dello spazio espositivo una fontana con pesci rossi che navigano nell’acqua, evocando, sin dal titolo, questo momento di refrigerio e di condivisione.

Serra nel giardino

ELISA PERRONE
Tracce, 2018
Stampa transfer su tessuto
372 x 373 cm

L’installazione propone una pavimentazione tessile nata dall’elaborazione di segni grafici che riprendono la scrittura arcaica ed I codici di comunicazione. La dinamicità compositiva, data dalla disposizione degli elementi grafici, spinge lo sguardo in un percorso tra i vari elementi dell’immagine. Come nel gioco del Domino lo spettatore è indotto a viaggiare con la mente per ricostruire un ordine.

Triennio di Pittura

FRANCIS OFFMAN | Vincitore del Riconoscimento per il Collezionismo | Art Up Premio della Critica e del Collezionismo | OpenTour 2018
Untitled, 2017
Collage, acrilico, inchiostro e gesso di Bologna su cotone
137 x 165.5 cm

Francis Offman riesce ad unire in maniera organica all’interno della sua opera elementi autobiografici, una menzione al contesto post coloniale e una rielaborazione dei codici e dei materiali della rappresentazione pittorica.